Perchè ho deciso di preparare e proporvi la ricetta del risotto all’asparago rosa di Mezzago? Perchè quando viaggio e scopro ricette locali e zone nuove mi piace provare e conoscere meglio i prodotti del territorio…ed è così anche per il posto in cui abito! A volte andiamo alla ricerca di sapori esotici e ci dimentichiamo proprio le ricchezze dei luoghi più vicini a noi: un grave errore a cui voglio porre rimedio.
Ecco quindi oggi selezionata per voi una specialità gastronomica davvero tipica della Brianza, l’asparago rosa di Mezzago. Questo paesino fa parte del territorio vimercatese e ha tra i prodotti tipici questo vegetale particolare. Tutti mangiamo gli asparagi verdi, ma chi conosce gli asparagi rosa?
E’ una coltivazione della CAAM – la Cooperativa Agricola Asparagicoltori Mezzago – e vanta per questo il marchio De. Co. – la Denominazione Comunale di Origine – a garanzia di tipicità e provenienza controllata. Un sigillo che assicura anche il rispetto assoluto delle norme contenute nel Disciplinare per la Coltivazione e delle prescrizioni del Protocollo di Produzione e Commercializzazione.
Insomma, diffidate delle imitazioni! Pronti per la ricetta?
Indice dei contenuti
Risotto all’asparago rosa di Mezzago – gli ingredienti per 4 persone:
400 gr di riso carnaroli
1 kg di Asparago Rosa di Mezzago
150 gr di burro
un bicchiere di vino bianco secco da cucina
olio qb
Parmigiano Reggiano qb
cipolla bianca qb
1 litro di brodo di carne
Ricetta del risotto all’asparago rosa di Mezzago – i passaggi
Puliamo gli asparagi eliminando un paio di centimetri dalla parte finale in modo da togliere la parte più filamentosa e meno gradevole per il palato. Quindi laviamoli e tagliamoli a rondelle, tenendo da parte le punte. In un tegame facciamo soffriggere a fuoco medio i gambi tagliati con poco burro per circa 20 minuti, poi aggiungiamo le punte e cuociamo per una decina di minuti.
In un’altra pentola sciogliamo una noce di burro insieme a tre cucchiai di olio extravergine di oliva e un paio di cucchiai di trito di cipolla tritata. Soffriggiamo finchè la cipolla sarà ben dorata e solo dopo aggiungiamo il riso, tostandolo per 3 minuti a fiamma alta. Aggiungiamo il vino bianco per sfumare e, quando sarà completamente evaporato, proseguiamo la cottura con il brodo – aggiunto a poco poco – unito a quattro mestoli di asparagi.
A cottura ultimata, dopo circa 18-20 minuti, togliamo dal fuoco e mantechiamo con il parmigiano reggiano e una noce di burro freddo.
Il segreto dello chef e il consiglio della CAAM
Ho seguito la ricetta presente sul sito della Cooperativa Agricola Asparagicoltori Mezzago, dove si consiglia di coprire la pentola con un panno e lasciar riposare il risotto ancora per un paio di minuti prima di servire.
Direi che nessuno meglio degli agricoltori che ogni giorno coltivano con amore questi prodotti li conosce ed è in grado di darci preziosi suggerimenti per esaltarne il profumo e il sapore. Quindi vale la pena seguire nel dettaglio le indicazioni per la mantecatura. Sono sicura che il risultato sarà apprezzato al momento di servire il nostro primo piatto!
Per l’impiattamento e la “guarnizione” finale si possono aggiungere le punte, per esaltare tutto il gusto dell’Aparago rosa di Mezzago.
Le proprietà benefiche degli asparagi
Questi ortaggi sono sicuramente amici della nostra dieta e adatti ad un regime alimentare ipocalorico. Sono formati per la maggior parte da acqua e quindi hanno pochissime calorie: parliamo di appena 24 Kcal ogni 100 grammi. Ricchissimi sono invece di importanti elementi come le fibre – che agevolano il transito intestinale e accelerano lo smaltimento delle tossine – e gli antiossidanti.
Un basso indice glicemico è un altro vantaggio nutrizionale dell’asparago, che è quindi adatto nell’alimentazione di chi ha problemi di diabete. Privi di colesterolo e di grassi dannosi, sono anche poveri di sodio. Certo in un ricetta in cui entrano il burro e il formaggio – come quella del mio risotto – occorre tenere conto dei valori nutrizionali di tutti gli ingredienti…mi raccomando!
Mi resta soltanto da augurarvi buon appetito (anche se il bon ton di Mauro Adami ci ha insegnato che non si fa..eh eh!)