Lo stereotipo del corpo “perfetto” ad oggi è causa di un’epidemia sociale che colpisce principalmente soggetti di giovane età.
Le immagini di cui i social ci bombardano ogni giorno sono foto di fisici “prosciugati”, totalmente privi di massa grassa, ben allenati e privi di imperfezioni.
Il tutto è condito dalla recente nascita di numerosissimi contenuti che mirano a ispirare tutti coloro che vogliono raggiungere un certo obiettivo con il proprio corpo, un obiettivo purtroppo irrealizzabile perché ogni corpo ha per genetica le sue esigenze, ha un suo metabolismo e, cosa non meno importante, una sua personalissima forma.
Tutto quello che può sembrare un concitato invito ad intraprendere uno stile di vita sano basato su attività fisica e un’alimentazione equilibrata può essere insidioso.
La prima cosa per cui tenere le gambe salde è infatti la propria mente oltre al proprio corpo e preservare la propria salute mentale è il primo gesto d’amore che si compie verso se stessi.
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I fitness addicted, quando l’attenzione per la linea può diventare patologica
Spesso i cosiddetti fitness addicted possono essere confusi con i fitness lovers per la loro attenzione per il cibo e l’ossessione per lo sport. In questo l’attenzione per il cibo è, in realtà, ortoressia, ossia si è dediti in maniera ossessiva all’attività sportiva e all’alimentazione sana.
Più nello specifico, chi si trova immerso in questo DCA tende ad eliminare dalla propria dieta tutti quegli alimenti che ritiene pericolosi per la salute o che semplicemente hanno un apporto calorico eccessivo, ad esempio dolci, carne, insaccati, latticini e in generale tutti i prodotti non biologici.
Tutta questa attenzione rivolta al cibo è accompagnata da pesanti sensi di colpa nel caso non si seguisse in maniera precisa quanto programmato dalla propria mente e da sport praticato anche esso in maniera compulsiva.
Lo sport, infatti, fatto non tanto per il piacere di allenarsiquanto più per allontanare i sensi di colpa, è un’arma che viene sfoderata specialmente in caso di “sgarro” o di “pasto fuori programma”.
In quel caso chi potrebbe passare per un semplicissimo “fitness lover” si rivela un “fitness addicted”, un soggetto che trasforma l’amore in dipendenza. Come si sa, anche in ambito amoroso le dipendenze malsane non portano mai a dei buoni risultati, non si rivelano mai dei sentimenti puri.
Quando si cade accidentalmente in questa trappola ogni pasto diventa un macigno sullo stomaco, ogni vestito sembra stretto o inadatto, ogni imperfezione si evidenzia e la giornata è scandita da dei nuovi ritmi. Dopo un duro allenamento ci si può sentire invincibili ma basta solo un piccolo pasto per cadere nuovamente nello sconforto.
Chi è dedito al controllo maniacale della propria forma corporea è sempre insoddisfatto. Questa triste sfaccettatura dell’ortoressia, tipica di molti altri disturbi alimentari, è nota come “dispercezione corporea” e fa percepire il proprio corpo in modo alterato rispetto alla realtà.
Come diventare fitness lovers e amarsi di più
L‘amore per lo sport o il fitness, è un amore sano che non ha manie, ma vuole semplicemente trovare la sua valvola di sfogo in un’attività che gratifica il corpo e la mente e permette di avere uno stile di vita sano, che possa invece far amare se stessi, la vita e scandire diversamente le proprie giornate, portando alla rinascita completa.
Un fitness lover è una persona che sta vincendo una sfida con se stessa, che vuole mettersi in gioco, vincere le proprie insicurezze e raggiungere un obiettivo: amandosi e amando quello che fa. Stabilendo quali sono i propri limiti e ponendosi obiettivi raggiungibili che portano grande soddisfazione.
Se si è caduti in un baratro e si vuole risalire, il primo importantissimo passo per abbandonare tutto ciò è l’accettazione del problema e capire che tutti meritano la felicità e di sentirsi bene nella propria pelle.
Si cambia l’obiettivo: non si è più focalizzati sul proprio corpo, ma sulla propria vita. Non è un percorso affatto semplice e immediato perché, come tutti i percorsi, è fatto di piccoli passi.
Vanno tenuti in conto anche numerosi passi indietro perché senza prendere consapevolezza di quanto è brutto avere delle “ricadute” non si affronterebbe la guarigione con la determinazione giusta.
Un corpo pieno di vita diventa un corpo che ha le giuste energie per fare sport, che sa reggersi sulle proprie gambe e che sa ascoltarsi di fronte alle proprie esigenze. Questa è la tipologia di corpo a cui tutti dovremmo mirare con tanta determinazione ed entusiasmo.